Sperimentare terapie contro il COVID-19
Area di ricerca: Medicina interna
La signora Rosa B.* (76) è una sopravvissuta. Durante la pandemia di COVID-19, che in Svizzera ha colpito fortemente soprattutto il Canton Ticino, molti dei suoi amici di una vita se ne sono andati. Lei stessa, come molti altri, è stata trascinata dal virus fino a un passo dalla fine. Ma la signora Rosa B. ha sconfitto la malattia ed è tornata a casa, dove i suoi figli e nipoti l’hanno accolta con gioia e sollievo.
Descrizione del progetto
Purtroppo, una terapia per curare il coronavirus non esiste ancora. Ma tra le molte strade che vengono percorse ve ne è una molto promettente, già utilizzata in occasione di precedenti epidemie, come la Sars o l’Ebola. I ricercatori del Servizio Malattie Infettive, in collaborazione con il Servizio trasfusionale della Svizzera italiana stanno difatti intraprendendo uno studio terapeutico sull’uso del plasma di pazienti convalescenti per curare i pazienti positivi al COVID-19. Il sangue di chi è guarito contiene infatti gli anticorpi che potrebbero ridurre il tasso di infiammazione – dunque in grado di guarire dal virus. Questo studio permetterebbe di capire quali sono i meccanismi immunologici che potrebbero contrastare il virus e che potrebbero dunque essere prodotti in grande quantità come prodotto terapeutico.
I donatori di plasma sono stati in primo luogo i collaboratori dell’EOC e i medici del territorio risultati positivi al coronavirus. Tutti hanno dimostrato una disponibilità straordinaria nel donare il proprio plasma per questo progetto, forti del loro impegno ad aiutare il prossimo. Nel frattempo, lo studio è partito con dieci volontari tra le persone ricoverate, nella speranza di poter proseguire con le ricerche al fine di poter presto agire con anticorpi in grado di neutralizzare il virus. Non possiamo sapere se e quando ci sarà una seconda ondata della pandemia. Né sappiamo se la signora Rosa B., una guerriera che ha vinto la sua battaglia contro il virus, riuscirà a resistere ad un nuovo episodio. Sappiamo però che gli sforzi dei ricercatori non si esauriscono, e che il loro impegno proseguirà anche con questo nuovo progetto di ricerca.
*Nomi e immagini sono totalmente anonimizzati.
La disponibilità a donare il proprio plasma per questo progetto è stata straordinaria.
Responsabile del progetto: Prof. Dr. med. Enos Bernasconi, Viceprimario Medicina interna Ospedale Regionale di Lugano - Civico e Italiano, Viceprimario Malattie infettive ORL Ospedale Regionale di Lugano - Civico e Italiano, Responsabile Medicina da viaggio Ospedale Regionale di Lugano - Civico e Italiano
Collaborazioni: Servizio trasfusionale della Svizzera italiana (CH)
Sostenitori: Ente Ospedaliero Cantonale (EOC)